Con sentenza Reczkowicz c. Polonia del 22 luglio u.s., la Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato la Polonia per violazione dell’art. 6 CEDU, statuendo che la Sezione disciplinare della Corte suprema polacca, istituita a seguito della contestata riforma del 2017, non costituisce un “tribunale costituito per legge”. In particolare, i giudici di Strasburgo hanno stabilito che tale giudice difetta dei requisiti di imparzialità e indipendenza dal potere esecutivo e da quello legislativo.
Si tratta dell’ultimo grave step della crisi dello Stato di diritto che sta attraversando lo stato polacco, come testimoniato dal recente rapporto della Commissione europea sulla Rule of Law, che denuncia il deteriorarsi della posizione del governo di Varsavia.
Il caso deciso con la sentenza in commento costituisce uno dei 38 ricorsi presentati contro la Polonia tra il 2018 e il 2021 e riguardanti vari aspetti della riorganizzazione del sistema giudiziario polacco iniziata nel 2017.
Con sentenza n. 21504/2021 la Corte di Cassazione è intervenuta sul criterio del tenore di vita ai fini dell’assegno di mantenimento a seguito della separazione.
L’anzidetto criterio è stato rimosso dalla Corte di Cassazione a seguito delle Sezioni Unite 18287/2018, che, in caso di divorzio, hanno inteso valorizzare le scelte personali dei coniugi in costanza di matrimonio, l’autoresponsabilità nonché l’indipendenza ed autosufficienza economica.
Nel caso di specie, a seguito di separazione giudiziale, nel giudizio dinanzi alla Corte d’Appello era stato previsto un aumento dell’assegno di mantenimento da 3.000,00 a 4.000,00 euro.
Tale rideterminazione era stata, tra le altre cose, giustificata dal Collegio in ragione dell’elevata disponibilità economica del marito.
Quest’ultimo ricorreva, dunque, in Cassazione.
Gli Ermellini hanno respinto il ricorso: a differenza del divorzio, che recide il vincolo matrimoniale, nella separazione tale vincolo permane, dunque ove vi fossero redditi adeguati è corretto, in assenza di addebito, valorizzare il tenore di vita tenuto dal coniuge prima della crisi coniugale.
Dal 6 agosto 2021 il Green Pass (italiano) sarà obbligatorio per lo svolgimento di determinate attività.
Sono tre i requisiti, alternativi tra loro, necessari al fine di ottenere il Green Pass:
Questa documentazione sarà richiesta poter svolgere o accedere alle seguenti attività o ambiti a partire dal 6 agosto prossimo:
Il certificato si potrà scaricare collegandosi sul sito dgc.gov.it oppure, sempre gratuitamente, dalle applicazioni quali “IO” o “Immuni”. Sarà possibile anche recarsi nelle farmacie con la propria tessera sanitaria per richiedere assistenza.
L’ Unione Forense per la Tutela dei Diritti Umani organizza la ventiduesima edizione del corso di specializzazione sulla “Tutela europea dei diritti umani”.
Il corso, primo del suo genere in Italia, da più di vent’anni è tenuto dai massimi esperti in materia ed è rivolto allo studio del funzionamento del sistema di tutela dei diritti fondamentali, con un particolare focus sul sistema della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU) e delle tutele previste nel diritto dell’Unione europea.
Formare operatori del diritto, capaci di parlare il linguaggio delle Corti europee sembra essere fondamentale in modo da consentire una sempre maggiore applicazione della Convenzione europea, della Carta di Nizza e dei principi ivi affermati, prima di tutto all’interno dei confini nazionali. Il nucleo centrale del corso risiede in quest’opera di ampliamento degli orizzonti di tutela e mira quindi a realizzare questa riaffermazione del valore della tutela dei diritti fondamentali a livello europeo.
Per tali ragioni, il corso si rivela quanto mai necessario per rendere l’operatore del diritto interno in grado di tutelare il proprio assistito in maniera piena, con gli strumenti predisposti dalla Convenzione europea e dal diritto dell’UE.
Il corso è articolato in 6 incontri che si terranno ogni venerdì a partire dal 5 novembre 2021 fino al 10 dicembre 2021 dalle ore 15.00 alle ore 18.00.
Il corso offrirà ai partecipanti la possibilità di approfondire, con il contributo di autorevoli esperti in materia, professori universitari, avvocati, giuristi della cancelleria e giudici della Corte, la giurisprudenza della Corte europea e l’impatto che questa ha nell’ordinamento italiano. Nell’ambito del corso saranno altresì esaminati i rapporti tra la Corte di Strasburgo e la Corte di Lussemburgo alla luce dell’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, che ha attribuito valore giuridico vincolante alla summenzionata Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
La XXII edizione tratterà i seguenti temi:
Per maggiori informazioni sul corso clicca qui, nel frattempo…
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Nel ricordarvi che lo Studio resterà chiuso dal 9 al 20 agosto per la pausa estiva, è con piacere che tutti i membri dello Studio Vi augurano buone vacanze, con l’auspicio che possiate trascorrere giorni sereni per ripartire insieme a settembre con rinnovato vigore.
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