In data 14 febbraio 2019, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha dichiarato all’unanimità la non violazione da parte dell’Italia dell’art. 8 CEDU (che tutela il diritto alla vita privata e familiare), in relazione ad un decreto di espulsione emesso nei confronti del sig. Narjis, cittadino marocchino, nonostante egli risiedesse in Italia da oltre 20 anni insieme alla madre, alle sorelle e al fratello.
La Corte europea ha infatti affermato che il decreto di espulsione emesso nei confronti del ricorrente, sebbene costituisca un’interferenza nella vita privata e familiare del ricorrente da parte delle autorità italiane, non integra nel caso di specie tuttavia una violazione dell’art. 8 CEDU. I giudici europei hanno ritenuto la misura come necessaria, in quanto adottata in base ad un bilanciamento tra istanze confliggenti condotto nel rispetto dei criteri guida stabiliti dalla giurisprudenza della Corte stessa, quali, ad esempio la natura e la gravità del reato commesso, la situazione familiare del ricorrente e la solidità dei legami sociali, culturali e familiari tra il richiedente ed il paese ospitante, così come quello di destinazione.
In particolare, la Corte afferma che le autorità italiane hanno tenuto in debito conto tali criteri nell’adozione del decreto di espulsione avverso il ricorrente e dunque, anche in considerazione del margine di apprezzamento di cui le autorità nazionali beneficiano, non sussisteva alcuna seria ragione per sostituire il suo giudizio a quello delle autorità italiane.
La pronuncia in esame, tuttavia, lascia adito a qualche perplessità. Ed infatti, le conclusioni cui pervengono i giudici di Strasburgo non sembrano essere del tutto coerenti con i criteri da loro stessi enunciati. Una maggiore attenzione ai legami familiari esistenti e alla durata della permanenza in Italia, in uno con la tenue gravità dei reati da lui commessi, avrebbe dovuto, quantomeno, suggerire alla Corte di sottoporre a vaglio critico il bilanciamento condotto dallo stato italiano, anche in ragione della giurisprudenza pregressa in materia.
Con la sentenza del 24 gennaio 2019, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha dichiarato, all’unanimità, la violazione da parte dell’Italia dell’art. 3 CEDU (che stabilisce la proibizione della tortura e altri trattamenti inumani o degradanti), nonché dell’art. 6, §§ 1 e 3 (c) CEDU (che sancisce il diritto all’equo processo e il diritto all’assistenza legale) e dell’art. 6 §§ 1 e 3 (e) CEDU (che prevede il diritto all’assistenza di un interprete), violazioni in riferimento al procedimento che ha condotto alla condanna di Amanda Knox per calunnia, dopo che la stessa aveva accusato un barista dell’omicidio della studentessa con cui condivideva l’appartamento.
In particolare, la sig.ra Knox lamentava il comportamento tenuto dalle autorità italiane, in special modo nel corso dell’interrogatorio del 6 novembre 2007 cui era stata sottoposta in seguito all’omicidio della sua coinquilina, sostenendo di aver subito dei gravi maltrattamenti nel corso del suddetto interrogatorio.
A tal riguardo, la Corte ha rilevato che, nonostante le ripetute denunce della ricorrente, le autorità italiane non avrebbero condotto alcuna indagine diretta a chiarire i fatti e le eventuali responsabilità (in violazione del profilo procedurale dell’art. 3 CEDU), specificando, tuttavia, che non vi fosse alcuna prova del lamentato maltrattamento.
Per quanto attiene alla violazione del diritto all’assistenza legale, la Corte ha affermato che non è stata dimostrata alcuna circostanza eccezionale tale da giustificare la mancata assistenza di un avvocato nel corso dell’interrogatorio.
La Corte ha infine posto l’attenzione sul ruolo svolto dall’interprete della Knox, ritenendolo non conforme alle garanzie stabilite dalla Convenzione, avuto riguardo all’attitudine materna assunta dall’interprete, esorbitante le funzioni di interprete che avrebbe dovuto assicurare e che ha contribuito a compromettere l’equità del successivo processo contro la ricorrente.
Il 21 febbraio 2019, l’Unione forense per la tutela dei diritti umani in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università degli studi di Firenze e la Fondazione per la Formazione Forense dell’Ordine degli Avvocati di Firenze – Scuola Forense hanno organizzato la tavola rotonda: “Il diritto all’equo processo tra diritto europeo e Costituzione italiana”.
L’evento ha come tema il ruolo dell’avvocato internazionalista nel mondo forense e nell’occasione sarà presentata la I edizione del corso organizzato dalla Scuola di alta formazione specialistica dell’avvocato internazionalista.
La tavola rotonda si è tenuta presso il Polo delle Scienze sociali, Via delle Pandette Edificio D5, Aula 1.12, a partire dalle ore 14:00 fino alle 18:00, alla presenza di Ilaria Pagni, Professore di Diritto processuale civile presso l’Università degli Studi di Firenze. Sono intervenuti Chiara Favilli, Professoressa di diritto europeo presso l’Università degli Studi di Firenze, Luca Minniti, magistrato presso la V Sezione Civile del Tribunale di Firenze, Paolo Palchetti, Professore di diritto internazionale presso l’Università di Macerata e Anton Giulio Lana, Presidente dell’Unione forense per la tutela dei diritti umani.
Trovate qui la locandina dell’evento.
Il 27 febbraio 2019, l’Unione forense per la tutela dei diritti umani, con il patrocinio del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Genova, presenta la tavola rotonda: “L’avvocato internazionalista nella difesa dei diritti davanti al Giudice interno e alle Corti internazionali”.
Il tema centrale dell’incontro è il ruolo dell’avvocato internazionalista nel mondo forense e nell’occasione sarà presentata la I edizione del corso organizzato dalla Scuola di alta formazione specialistica dell’avvocato internazionalista.
L’evento si terrà presso il Centro di Formazione, Cultura e Attività Forensi, sito in via XII Ottobre n. 3, II piano, Genova, a partire dalle ore 14:00 fino alle ore 17:00. Dopo i saluti di indirizzo di Alessandro Vaccaro, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Genova e di Massimo Benoit Torsegno, coordinatore della sezione Liguria dell’Unione forense per la tutela dei diritti umani e membro esterno della Commissione Diritti Umani dell’Ordine degli Avvocati di Genova, interverranno Anton Giulio Lana, Presidente dell’Unione forense per la tutela dei diritti umani, Daniela Di Sarno, magistrato presso la XI sezione civile del Tribunale di Genova, Vincenzo Sciarabba, Professore associato di Diritto costituzionale presso l’Università degli Studi di Genova ed Emilio Robotti, coordinatore della sezione Liguria dell’Unione forense per la tutela dei diritti umani e membro esterno della Commissione diritti umani dell’Ordine degli Avvocati di Genova.
La partecipazione alla tavola rotonda comporta il riconoscimento di 3 crediti formativi ed è a titolo gratuito. Per effettuare l’iscrizione, bisogna collegarsi al servizio online SFERA.
Troverete qui la locandina con il programma.
Il 1° marzo 2019, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma e l’Unione forense per la tutela dei diritti umani organizzano la tavola rotonda: “I riflessi della giurisprudenza internazionale nell’ordinamento interno”.
L’evento ha come tema il ruolo dell’avvocato internazionalista nel mondo forense e nell’occasione sarà presentata la I edizione del corso organizzato dalla Scuola di alta formazione specialistica dell’avvocato internazionalista.
La tavola rotonda si terrà presso l’Aula Avvocati del Palazzo di Giustizia, sito in Piazza Cavour, Roma, a partire dalle ore 15:00 fino alle 18:00, alla presenza di Antonino Galletti, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma. Interverranno Enzo Cannizzaro, Professore di diritto internazionale presso l’Università “La Sapienza” di Roma, Andrea Giardina, Professore emerito di diritto internazionale presso l’Università “La Sapienza” di Roma, Giuseppe Cataldi, Professore di diritto internazionale presso l’Università di Napoli “L’Orientale” e Anton Giulio Lana, Presidente dell’Unione forense per la tutela dei diritti umani.
La partecipazione al convegno dà titolo al riconoscimento di n. 3 crediti formativi da parte del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma ed è a titolo gratuito.
Trovate qui la locandina dell’evento. Per ulteriori informazioni e per iscriversi all’evento occorre collegarsi al sito www.ordineavvocatiroma.it e procedere alla prenotazione online.
Il prossimo 8 marzo 2019, la sezione Umbria dell’Unione forense per la tutela dei diritti umani organizza la tavola rotonda: “Le controversie cross border in materia civile e commerciale in ambito UE”.
L’evento, accreditato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Perugia, ha come tema il ruolo dell’avvocato internazionalista nel mondo forense: nell’occasione sarà presentata la I edizione del corso organizzato dalla Scuola di alta formazione specialistica dell’avvocato internazionalista.
La tavola rotonda si terrà presso la Sala della Partecipazione del Consiglio Regionale di Palazzo Cesaroni, sito in Piazza Italia n. 2, Perugia, a partire dalle ore 15:00 fino alle ore 19:00. Dopo i saluti di Stefano Tentori Montalto, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Perugia e un’introduzione di Silvia Ricci, coordinatrice della sezione Umbria dell’Unione forense per la tutela dei diritti umani, interverranno Anton Giulio Lana, Presidente dell’Unione forense per la tutela dei diritti umani, Eve Mongin, avvocato del foro di Perugia e del foro di Parigi e Ughetta De Angelis, avvocato del foro di Perugia. Coordinerà l’evento Alessandra Lanciotti, Professoressa di diritto internazionale presso l’Università degli Studi di Perugia.
La partecipazione alla tavola rotonda dà titolo al riconoscimento di 2 crediti formativi in materia di diritto internazionale e di 2 crediti formativi in materia di diritto civile. L’evento è a titolo gratuito.
Trovate qui la locandina con il programma della tavola rotonda. Per ulteriori informazioni e per procedere all’iscrizione, contattare l’indirizzo email: info@studiolegalesilviaricci.it.
È stato prorogato al 20 marzo 2019 il termine di iscrizione alla I edizione del corso organizzato della Scuola di Alta formazione specialistica dell’Avvocato internazionalista, istituita dall’Unione forense per la tutela dei diritti umani, ed è stato contestualmente differito al 29 marzo p.v. l’inizio delle lezioni.
La Scuola ha carattere nazionale e due sedi principali (Roma e Milano), oltre che delle sedi secondarie a Trento, Udine, Genova, Firenze, Ancona, Perugia, Bari, Messina, Palermo e altre eventuali che saranno attivate al raggiungimento di un minimo di 10 iscritti, tutte collegate in videoconferenza con le sedi centrali e con la presenza di un tutor.
Le lezioni avranno inizio il 29 marzo 2019, secondo il calendario e il programma che trovate qui. La durata dei corsi è biennale per un totale di circa 210 ore di formazione (come previsto dalla normativa nazionale).
L’iscrizione è aperta agli avvocati iscritti a uno degli albi degli ordini forensi italiani. Il numero massimo dei partecipanti per le sedi centrali è fissato ad 80 partecipanti e di 30 partecipanti per ogni sede secondaria che sarà attivata.
Il costo del corso è di 1.125,00 Euro oltre IVA per ciascun anno, rateizzato in 4 versamenti di Euro 686,25 ciascuno (comprensivi di IVA). Per il I anno, la prima rata va saldata entro i due giorni dalla conferma dell’ammissione; la seconda rata va saldata entro il 25 marzo 2019. Sono previste borse di studio a parziale copertura della quota di iscrizione. Sono previste altresì tre borse di studio a parziale copertura delle quote di iscrizione.
Trovate qui bando della Scuola e il modulo da compilare per la domanda di iscrizione, che andrà spedito al seguente indirizzo email: scuola@avvocatointernazionalista.com.
Il direttore della Scuola è l’Avv. Prof. Anton Giulio Lana.
Il corso, che avrà un taglio nettamente pratico e professionalizzante, è stato suddiviso in sette macro-aree del diritto internazionale, sotto la guida di sette responsabili di area: dopo una introduzione sulle fonti del diritto internazionale e la loro applicazione (che sarà curata dal Prof. Paolo Palchetti), nel corso del primo anno si affronteranno le aree dei diritti umani (a cura del Prof. Andrea Saccucci), e del diritto del mare (a cura del Prof. Giuseppe Cataldi), per concludersi con una ampia disamina del diritto internazionale privato (curata dalla Prof.ssa Stefania Bariatti). Il secondo anno di lezioni, che avrà inizio nel gennaio 2020, prevede anzitutto l’analisi del diritto internazionale dell’economia e dell’arbitrato internazionale (la cui trattazione sarà curata dal Prof. Andrea Giardina e dalla Prof.ssa Maria Beatrice Deli), cui seguirà la trattazione del diritto internazionale delle migrazioni (da parte della Prof.ssa Favilli), delle tematiche degli spazi polari, aerei e cosmici e tutela internazionale dell’ambiente (a cura, rispettivamente del Prof. Sergio Marchisio e del Prof. Lorenzo Schiano di Pepe) e che si concluderà con l’approfondimento del diritto penale internazionale (a cura del Prof. Fausto Pocar).
Per maggiori informazioni, potete collegarvi al sito della Scuola.