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Newsletter n. 3 del 10 marzo 2023

Sommario

Cospito: il Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite richiama l’Italia al rispetto degli obblighi internazionali sulle condizioni di detenzione

Il 1° marzo 2023, il Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite ha richiesto all’Italia, in quanto Stato membro, di garantire che le condizioni di detenzione di Alfredo Cospito siano in accordo con gli standard internazionali e compatibili con gli articoli 7 (divieto di tortura e trattamenti o punizioni disumane o degradanti e divieto di sottoposizione, senza libero consenso, a sperimentazioni mediche o scientifiche) e 10 (umanità di trattamento e rispetto della dignità umana di ogni persona privata della libertà personale) del Patto internazionale per i diritti civili e politici. Nello specifico, l’articolo 7 sancisce che “nessuno può essere sottoposto alla tortura né a punizioni o trattamenti crudeli, disumani o degradant”; per contro, l’articolo 10 stabilisce che “qualsiasi individuo privato della propria libertà deve essere trattato con umanità e col rispetto della dignità inerente alla persona umana.”

Il Comitato ha dunque richiesto l’applicazione di misure provvisorie cautelative relative alla detenzione al 41bis dell’ordinamento penitenziario di Cospito, il leader anarchico, in sciopero della fame da quasi quattro mesi contro il regime del c.d. “carcere duro”, che è attualmente detenuto nel reparto penitenziario dell’ospedale San Paolo di Milano.

La misura provvisoria è stata emanata in risposta alla comunicazione individuale al Comitato ONU dei diritti umani presentata dell’avvocato difensore di Cospito, a seguito della decisione pervenuta il 24 febbraio 2023 dai giudici della Corte di cassazione. La Corte aveva rigettato la richiesta della Procura generale di annullare con rinvio per un nuovo esame l’ordinanza del Tribunale di sorveglianza di Roma del 1° dicembre 2022, confermando il regime di cui all’art. 41bis dell’ordinamento penitenziario.

Nella comunicazione individuale al Comitato sono state denunciate le condizioni di detenzione di Cospito, evidenziando lo stato precario di salute causato dallo sciopero della fame portato avanti dallo stesso durante questi mesi. 

Nonostante l’adozione delle misure provvisorie, il Ministro della Giustizia non ha assunto ad oggi alcuna iniziativa per revocare il regime c.d. di “carcere duro”’ o quantomeno migliorare la condizione detentiva di Alfredo Cospito. L’Italia è comunque chiamata ad applicare la misura provvisoria in rispetto degli obblighi internazionali. In attesa della decisione sul merito della comunicazione individuale presentata per Alfredo Cospito, il caso rimane all’attenzione del Comitato ONU per i diritti umani.

Terza sezione civile della Corte di cassazione: è necessaria una modifica dell’orientamento giurisprudenziale su una specifica questione in materia urbanistica alla luce dei principi espressi dalla Corte EDU

La terza sezione civile della Corte di cassazione, con ordinanza interlocutoria n. 1747/2022, ha rimesso gli atti al Primo presidente affinché valuti l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite della questione di massima di particolare importanza relativa all’incidenza della Convenzione europea dei diritti dell’uomo su alcune regole interne in materia di urbanistica.

 A tal proposito, a parere della sezione rimettente, i principi affermati dalla Corte europea dei diritti dell’uomo (Corte EDU) imporrebbero un cambiamento nella giurisprudenza interna in materia di acquisizione gratuita degli immobili al patrimonio comunale, con particolare riferimento ai casi in cui su detti immobili sia iscritta un’ipoteca.

Di fatto, la questione originava da un’ipoteca iscritta in favore della società ricorrente su un terreno successivamente annesso al patrimonio comunale. Il giudice dell’esecuzione dichiarava non proseguibile l’esecuzione forzata perché l’acquisizione dell’immobile da parte del Comune aveva comportato l’estinzione dell’ipoteca. Il provvedimento veniva, dunque, impugnato dalla società dinanzi alla Cassazione.

Per giurisprudenza costante della Corte di cassazione, infatti, in siffatti casi, il credito ipotecario viene travolto dall’annessione/confisca del bene, restando, in questo modo, il creditore ipotecario privo di un’azione per far valere il suo credito.

A parere della Corte di cassazione, tale orientamento dovrebbe essere superato in considerazione gli ultimi sviluppi della giurisprudenza della Corte EDU. Infatti, dall’orientamento menzionato sono passati oltre sedici anni.

La Corte europea ha chiarito, nel corso degli anni, alcuni principi che vengono alla luce nel caso di specie. Innanzitutto, deve considerarsi che tra i beni tutelati dall’articolo 1 del Protocollo n. 1, che assicura il diritto di proprietà, rientrano anche “i diritti patrimoniali in relazione ai quali si possa vantare una aspettativa legittima”; che la confisca urbanistica/annessione al patrimonio comunale è una sanzione assimilabile a quella penale; che questa non può colpire soggetti che non siano stati parte del procedimento che la infligge; che deve essere proporzionata allo scopo.

Questi principi, per la terza sezione civile, porrebbero un problema di compatibilità tra l’articolo 7 della legge n. 47/85 (oggi articolo 31 del d.P.R. 380/01), come interpretato dalla Cassazione, con i principi affermati dalla Corte europea dei diritti dell’uomo.

Contatto da TBC: dopo 12 anni le famiglie hanno giustizia. Neonati rischiarono di contrarre la tubercolosi da un’infermiera malata del reparto maternità

Con la sentenza depositata il 28 febbraio 2023, il Tribunale di Roma ha condannato un noto ospedale romano al risarcimento dei danni provocati a diverse famiglie di neonati venuti alla luce nella struttura ospedaliera ed esposti al rischio di contrarre la TBC, attraverso il contatto da un’operatrice sanitaria in servizio presso il reparto neonatale nel periodo di degenza dei piccoli pazienti.

Quest’ultima era infatti risultata affetta da tubercolosi proprio durante lo svolgimento della propria attività di assistenza ai neonati.

Allo scopo di scongiurare il rischio di contagio, pertanto, i sanitari dell’ospedale decisero di sottoporre i bambini a pesanti trattamenti farmacologici di prevenzione, che misero a dura prova la salute dei piccoli, provocando al contempo ansia, angoscia e profonda prostrazione nei genitori, partecipi in prima persona della sofferenza che il trattamento provocava nei figli e perfettamente consapevoli dei rischi, dovuti agli effetti collaterali, che avrebbero potuto condizionare la qualità della loro vita futura.

Si tratta di una sentenza che, auspichiamo, indurrà le strutture sanitarie ad un sempre maggiore impegno nella vigilanza sulla salute dei propri operatori e sulla salubrità degli ambienti terapeutici, allo scopo di evitare il diffondersi di gravi infezioni ospedaliere che troppo spesso si ripercuotono, anche in modo letale, sulla salute dei pazienti”, precisa l’Avv. Anton Giulio Lana, difensore delle famiglie dei piccoli pazienti.

Abbiamo raccolto e condiviso il dolore e l’angoscia dei familiari dei bambini coinvolti nella vicenda, e non abbiamo avuto dubbi sulla necessità di chiedere giustizia per il dolore e le sofferenze provocate paradossalmente dalle strutture che avrebbero, al contrario, dovuto assicurare piena protezione e salvaguardia della salute dei loro piccoli”, aggiunge l’Avv. Valentina Rao, altra componente del Collegio di difesa.

Oggi i bambini stanno bene, ma non cessa la loro monitorizzazione periodica, a causa delle conseguenze provocate dai pesanti farmaci assunti, che potrebbero manifestarsi negli anni a venire.

Posticipata la data di inizio del Corso per avvocato in “tutela dei diritti umani e protezione internazionale”

L’Unione forense per la tutela dei diritti umani (UFDU), segnala che è stata posticipata la data di inizio del Corso per avvocato in “tutela dei diritti umani e protezione internazionale”.

In particolare, con bando di proroga del 22 febbraio 2023, è stata disposta la riapertura dei termini di iscrizione e il differimento dell’inizio delle lezioni al 5 maggio 2023.

Sarà, quindi, possibile iscriversi al Corso sino al 30 aprile 2023. È altresì prorogato al 30 aprile 2023 il termine per la presentazione della domanda d’assegnazione di n. 3 borse di studio a parziale copertura della quota di iscrizione alla Scuola di Alta formazione specialistica dell’Avvocato internazionalista.

Di conseguenza, il primo anno di corso inizierà in data 5 maggio 2023 e terminerà in data 12 aprile 2024, mentre il secondo anno di corso inizierà in data 3 maggio 2024 e terminerà in data 11 aprile 2025, come da calendario.

Per avere ulteriori informazioni, anche relativamente ai costi di iscrizione, potete contattarci al seguente indirizzo di posta elettronica: scuola@avvocatointernazionalista.com

Corso di specializzazione sulla “Tutela europea dei diritti umani” – XXIII edizione – 2023

L’Unione forense organizza la ventitreesima edizione del corso di specializzazione sulla “Tutela europea dei diritti umani”.

Il corso, primo del suo genere in Italia, è tenuto dai massimi esperti in materia ed è rivolto allo studio del funzionamento del sistema di tutela dei diritti fondamentali, con un particolare focus sul sistema della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU) e delle tutele previste nel diritto dell’Unione europea.

Al giorno d’oggi, l’esigenza di approfondire tali tematiche non è più trascurabile; la Convenzione ha infatti acquisito negli ultimi anni un ruolo sempre più significativo nel contesto dei Paesi membri del Consiglio d’Europa. Tale risultato è stato raggiunto anche grazie all’opera apprestata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, organo giurisdizionale permanente con sede a Strasburgo, che vigila sul rispetto da parte degli Stati membri degli obblighi previsti dalla CEDU. Lo stesso dicasi per la tutela dei diritti fondamentali in seno all’Unione europea, come garantita dalla Corte di giustizia dell’UE in specie a seguito dell’adozione della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea nel 2000 (la c.d. Carta di Nizza) e del suo valore come normativa primaria.

Il corso si articolerà in una serie di sei incontri, della durata di tre ore ciascuno, i seguenti venerdì: 9 giugno, 16 giugno, 23 giugno, 30 giugno, 7 luglio, 14 luglio 2023.

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