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Newsletter n. 1 del 23 gennaio 2023

Sommario

Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione si pronunciano in materia di gestazione per altri

Con sentenza n. 38162 del 30 dicembre 2022, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione si sono espresse su questione di massima di particolare importanza in materia di gestazione per altri.

In particolare le Sezioni Unite hanno dato risposta alle questioni poste dalla I sez. della Cassazione con l’ordinanza interlocutoria del 21 gennaio 2022 n. 1842 in merito alla sussistenza di un vulnus di tutela rispetto al minore nato da gestazione per altri in virtù di quanto affermato dalla sentenza n. 33 del 2021 della Consulta.

L’ordinanza della Sezione sostiene che, in assenza di un intervento innovativo del legislatore, sarebbe necessario partire da una rivalutazione degli strumenti normativi esistenti (delibazione e trascrizione) per verificare se sussista un insuperabile ostacolo alla loro utilizzazione derivante dalla natura di ordine pubblico del divieto di maternità surrogata.

 Il caso sottoposto all’attenzione delle Sezioni Unite si riferisce infatti alla trascrivibilità in Italia dell’atto di nascita, regolarmente formato in paese estero, di un bambino nato in Canada attraverso la pratica della gestazione per altri, cui aveva fatto ricorso una coppia omoaffettiva maschile di cittadini italiani uniti in matrimonio presso tale Stato estero con atto successivamente trascritto in Italia nel registro delle unioni civili.

Le Sez. Unite, nella decisione in commento escludono la trascrivibilità dell’atto di nascita del minore nato da gestazione per altri, affermando il seguente principio: “Poiché la pratica della maternità surrogata, quali che siano le modalità della condotta e gli scopi perseguiti, offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane, non è automaticamente trascrivibile il provvedimento giudiziario straniero, e a fortiori l’originario atto di nascita, che indichi quale genitore del bambino il genitore d’intenzione, che insieme al padre biologico ne ha voluto la nascita ricorrendo alla surrogazione nel Paese estero, sia pure in conformità della lex loci. Nondimeno, anche il bambino nato da maternità surrogata ha un diritto fondamentale al riconoscimento, anche giuridico, del legame sorto in forza del rapporto affettivo instaurato e vissuto con colui che ha condiviso il disegno genitoriale. L’ineludibile esigenza di assicurare al bambino nato da maternità surrogata gli stessi diritti degli altri bambini nati in condizioni diverse è garantita attraverso l’adozione in casi particolari, ai sensi dell’art. 44, primo comma, lettera d), della legge n. 184 del 1983. Allo stato dell’evoluzione dell’ordinamento, l’adozione rappresenta lo strumento che consente di dare riconoscimento giuridico, con il conseguimento dello status di figlio, al legame di fatto con il partner del genitore genetico che ha condiviso il disegno procreativo e ha concorso nel prendersi cura del bambino sin dal momento della nascita”.

Dalla Conferenza dell’Aja una guida pratica sulla circolazione degli accordi familiari che coinvolgono i minori

 Si segnala la pubblicazione da parte della Conferenza dell’Aja di diritto internazionale privato di una guida contenente informazioni utili per garantire il riconoscimento e l’esecuzione degli accordi conclusi nell’ambito familiare che coinvolgono minori a cui si rinvia.

La guida in commento mira a migliorare l’attuazione della Convenzione dell’Aja del 1980 sugli aspetti civili della sottrazione internazionale dei minori, della Convenzione del 1996 sulla competenza, la legge applicabile, il riconoscimento, l’esecuzione e la cooperazione in materia di responsabilità dei genitori e delle misure di protezione dei minori e della Convenzione del 2007 sull’esazione internazionale di prestazioni alimentari nei confronti di figli e di altri membri della famiglia.

Lo Studio LLBR chiama in causa lo Stato italiano per i danni causati dall’ex ILVA di Taranto al piccolo Jacopo

Si è svolta in data 5 gennaio u.s., presso il Tribunale civile di Lecce, l’udienza della causa di risarcimento dei danni promossa nei confronti dello stato dai genitori di Jacopo, un bambino di 5 anni, affetto sin da tenerissima età da leucemia.

Il giudice ha rinviato il processo all’ udienza del 20 aprile 2023 per consentire alle parti di fornire ulteriori prove a sostegno della domanda di risarcimento e, in particolare, di indicare i testimoni del calvario occorso al piccolo ed ai suoi genitori, nonché ulteriori prove a sostegno dell’esposizione del bambino ai fattori inquinanti.

L’avvocato Lana, managing partner dello Studio e coordinatore del collegio difensivo che assiste la famiglia di Jacopo ha dichiarato: “Confidiamo sulla sensibilità del tribunale verso la richiesta di giustizia proveniente dalla famiglia di Jacopo. Si tratta del resto di una ‘causa pilota’ cui seguiranno numerose altre, in considerazioni del grave numero di danneggiati dall’inerzia dello stato”.

La causa intrapresa dai genitori di Jacopo rappresenta, per altro, un importante leading case, tanto che l’avv. Lana ha anche affermatoVogliamo che sia una prima causa pilota, di altre che potrebbero seguirne a difesa della popolazione tarantina colpita da una serie di patologie”.

Corso di specializzazione sulla “Tutela europea dei diritti umani” – XXIII edizione – 2023

L’Unione forense organizza la ventitreesima edizione del corso di specializzazione sulla “Tutela europea dei diritti umani”.

Il corso, primo del suo genere in Italia, è tenuto dai massimi esperti in materia ed è rivolto allo studio del funzionamento del sistema di tutela dei diritti fondamentali, con un particolare focus sul sistema della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU) e delle tutele previste nel diritto dell’Unione europea.

Al giorno d’oggi, l’esigenza di approfondire tali tematiche non è più trascurabile; la Convenzione ha infatti acquisito negli ultimi anni un ruolo sempre più significativo nel contesto dei Paesi membri del Consiglio d’Europa. Tale risultato è stato raggiunto anche grazie all’opera apprestata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, organo giurisdizionale permanente con sede a Strasburgo, che vigila sul rispetto da parte degli Stati membri degli obblighi previsti dalla CEDU. Lo stesso dicasi per la tutela dei diritti fondamentali in seno all’Unione europea, come garantita dalla Corte di giustizia dell’UE in specie a seguito dell’adozione della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea nel 2000 (la c.d. Carta di Nizza) e del suo valore come normativa primaria.

Il corso, a cui sono stati riconosciuti n. 18 crediti formativi per gli avvocati del CNF, si articolerà in una serie di sei incontri, della durata di tre ore ciascuno, che si terranno ogni venerdì a partire dal 14 aprile 2023 dalle ore 15:00 alle ore 18:00, in modalità mista.

Visita il sito dell’Unione forense per maggiori informazioni.

Corso per avvocato in “tutela dei diritti umani e protezione internazionale”

L’Unione forense per la tutela dei diritti umani (di seguito, UFDU) – iscritta nell’elenco delle associazioni forensi specialistiche maggiormente rappresentative ai sensi dell’art. 35, co. 1, lett. s) della legge 31 dicembre 2012 n. 247 – organizza, attraverso la propria Scuola, la I edizione del Corso per Avvocato dei diritti umani e della protezione internazionale (di seguito il “Corso”).

La Scuola dell’Unione forense per la tutela dei diritti umani ha carattere nazionale e i suoi corsi sono riservati ad avvocati iscritti all’Albo; ha lo scopo di assicurare un livello di alta qualificazione in materia di diritti umani e di protezione internazionale, con un orientamento alla formazione teorico-pratica. La struttura e il programma del corso organizzato dalla Scuola sono stati curati da alcuni dei massimi esperti nazionali nelle materie dei diritti umani e della protezione internazionale.

Nel quadro della nuova normativa della professione forense, è infatti prevista la possibilità di indicare il titolo di specialista. In attesa della definitiva messa a punto della disciplina regolamentare, la Scuola Nazionale di Alta formazione specialistica dell’Unione forense per la tutela dei diritti umani ha deciso di attivare il Corso nel nuovo settore di specializzazione relativo alla “Tutela dei diritti umani e protezione internazionale”.

Per realizzare tale Corso la Scuola si avvale delle apposite convenzioni sottoscritte con la Scuola Superiore dell’Avvocatura, il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze, il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, l’Università di Macerata, la Facoltà di Giurisprudenza della “Sapienza” Università di Roma e il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Udine.

Il corso ha durata biennale per un totale di 225 ore di formazione (come previsto dalla normativa nazionale) ed avrà inizio a marzo 2023.

L’iscrizione è aperta agli avvocati iscritti a uno degli albi degli ordini forensi nazionali. Il numero massimo dei partecipanti per le sedi centrali è fissato ad 80 partecipanti e di 30 partecipanti per ogni sede secondaria che sarà attivata.

Per avere ulteriori informazioni potete consultare il sito dell’Unione oppure contattare il seguente indirizzo di posta elettronica: scuola@avvocatointernazionalista.com.