Di particolare interesse è l’attività che lo Studio Lana Lagostena-Bassi Rosi svolge nel campo della tutela di rifugiati, richiedenti asilo e cittadini di paesi terzi immigrati in Italia. Lo studio segue con scrupolosità ogni vicenda legata al caso concreto, accompagnando il tutelato in tutte le tortuose tappe previste dall’ordinamento interno in materia di migrazione e asilo, dall’assistenza per l’ottenimento dei documenti per il soggiorno al riconoscimento dello status di protezione internazionale.
Lo Studio vanta un’importante tradizione in materia di asilo, ed assiste i propri clienti lungo il complesso percorso di riconoscimento dello status di rifugiato, a partire dalla fase amministrativa dinanzi alla Commissione territoriale competente, sino all’eventuale successiva fase impugnativa del diniego dinnanzi alle sezioni specializzate e alla Corte di Cassazione.
Lo Studio si occupa inoltre delle questioni inerenti al soggiorno dei cittadini di paesi terzi in territorio italiano, nonché eventuali provvedimenti di espulsione. In particolare, i professionisti dello studio agiscono in favore dei propri assistiti per contestare la legittimità di misure di allontanamento dello straniero dal territorio quali l’estradizione, l’espulsione o il respingimento.
Rilevante è anche l’attività dello Studio relativa alla difesa degli stranieri contro ogni forma di discriminazione razziale, ai sensi della normativa dell’Unione europea, come recepita nel nostro ordinamento.
Negli anni, lo Studio si è poi distinto per aver portato anche dinnanzi a giudici internazionali (Corte Europea dei diritti dell’uomo e altri organismi internazionali di protezione dei diritti umani, quali il Comitato diritti umani delle Nazioni Unite) questioni in materia di migrazione e asilo che hanno fatto giurisprudenza in tale materia. Sul punto, lo Studio può vantare una specifica expertise relativamente alla presentazione di istanze per l’emanazione di misure provvisorie dinnanzi alla Corte Europea di Strasburgo.
La materia in oggetto è parte della tradizione dello Studio, grazie al lavoro dei suoi fondatori Avv. Mario Lana ed Avv. Tina Lagostena-Bassi, oggi portato avanti dall’Avv. Anton Giulio Lana e Avv. Mario Melillo, specificatamente qualificati nel settore e con competenza pluridecennale, nonché autori di numerosi articoli e interviste in materia di diritti umani ed immigrazione, dal punto di vista sia del profilo civile che internazionale. Lo svolge, inoltre, attività di consulenza giuridica per l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR).
Di rilievo è anche l’attività svolta dall’Avv. Anton Giulio Lana, nella sua veste di Presidente dell’Unione forense per la tutela dei diritti dell’uomo (per ulteriori info www.unionedirittiumani.it).
Gli avvocati dello Studio vantano una pluriennale esperienza in materia di riconoscimento della cittadinanza, sia relativamente a fattispecie di acquisto della cittadinanza iure sanguinis, per matrimonio e adozione, sia per naturalizzazione.
In particolare, gli avvocati dello Studio offrono consulenze agli stranieri che vogliono ottenere la cittadinanza italiana relativamente alla presentazione della domanda di riconoscimento o di concessione e li assistono nell’impugnativa dei provvedimenti di rigetto dinnanzi a diversi fori competenti (rispettivamente il giudice ordinario per le fattispecie di acquisto ope legis della cittadinanza e il giudice amministrativo nell’ipotesi di concessione).
Altro settore di competenza è quello della tutela dell’apolide, tramite l’ottenimento dello status di apolide: come noto, l’ordinamento italiano tutela lo status degli apolidi, riconoscendo loro i medesimi diritti attribuiti ai beneficiari dello status di rifugiato.
Anche in questo caso, i professionisti dello studio seguono i propri assistiti tanto sotto il profilo amministrativo, per chi intenda presentare domanda all’amministrazione competente per la concessione dello status di apolide, quanto sotto il profilo giudiziale attraverso la presentazione dinnanzi alle sezioni specializzate di un ricorso per l’ottenimento dello status avversi il Ministero dell’Interno.
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